Acquisto auto con assegno circolare, cosa rischio?

Quanto è sicuro l’assegno circolare nella compravendita di un’auto usata fra privati? È questa la domanda che tutti si dovrebbero porre prima di lanciarsi in una transazione dalle somme rilevanti: il rischio di essere raggirati, infatti, è sempre molto elevato.

Sebbene il bonifico rimanga la modalità di pagamento per veicoli usati più utilizzata, anche l’assegno circolare trova una larga applicazione. Questo poiché, affidandosi a un istituto di credito che verserà il denaro al beneficiario, si pensa ingenuamente di essere al riparo da brutte sorprese. Non è purtroppo così: le truffe perpetrate con assegno circolare sono sempre più diffuse e, a farne le spese, sono sia gli acquirenti che i venditori.

Cosa è l’assegno circolare

Per quanto si tratti di una forma di pagamento ancora abbastanza diffusa, non tutti sanno cosa sia - o come funzioni - un assegno circolare. In particolare le generazioni più giovani, quelle ormai più che abituate ai pagamenti digitali, che potrebbero non aver mai utilizzato questo sistema prima.

L’assegno circolare (A/C) è un titolo di credito “a vista”, emesso da un istituto di credito su richiesta dell’ordinante. Rispetto all’assegno bancario, quello circolare garantisce che la somma riportata venga corrisposta al beneficiario al momento della richiesta. Questo perché, per poter essere emesso, l’ordinante deve preventivamente depositare la somma presso l’istituto di credito che emetterà l’assegno.

Nella pratica, anziché consegnare dei contanti al beneficiario, l’ordinante li deposita presso la banca - o chiede che vengano scalati dal proprio conto, se cliente dell’istituto - e sarà quest’ultima poi a versarli al beneficiario quando questo presenterà l’assegno.

Il grande vantaggio di questa modalità di pagamento è la certezza della somma, poiché già depositata: una differenza non da poco con l’assegno classico, che potrebbe anche risultare scoperto. Ma è davvero sufficiente per non imbattersi in problemi durante la compravendita di un’auto usata?

Le truffe con l’assegno circolare

Anche l’assegno circolare può essere sfruttato indebitamente da malintenzionati per dei tentativi di raggiro, delle truffe che solitamente colpiscono l’acquirente dell’auto. Quella certamente più diffusa è la clonazione dell’assegno circolare stesso, una modalità che miete sempre più vittime. Come funziona?

Nella maggior parte dei casi, questa truffa si basa sull’ingenuità del compratore. Di norma, il venditore del veicolo chiede all’acquirente di pagare quanto concordato tramite assegno circolare, giustificando il tutto con la “maggiore sicurezza” che questo mezzo di pagamento garantirebbe. Con la scusa di accelerare la transazione, e quindi la consegna del veicolo, chiede poi all’acquirente di inoltrare una riproduzione dell’assegno - una fotografia dello stesso via mail o, ancora, tramite servizi di messaggistica. A questo punto, il venditore truffaldino crea un clone dell’assegno virtualmente indistinguibile dall’originale, si reca presso la banca e incassa il denaro, senza ovviamente cedere l’auto.

Bisogna prestare ulteriore attenzione, poi, perché un comportamento ingenuo o imprudente da parte del compratore potrebbe rendere difficile recuperare il maltolto, in presenza di una richiesta di risarcimento all’istituto di credito. Lo spiega l’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF):

“Nel caso di clonazione di assegni, il comportamento del cliente, il quale, con imprudenza, invii la fotografia del titolo al presunto venditore a seguito dell’adesione ad una proposta di vendita, semplicemente appresa da un sito internet, in assenza di necessarie verifiche e di ogni controllo, incide sullo sviluppo causale degli eventi ed è rilevante ai fini dell’applicazione dell’art. 1227, comma 1, c.c., a mente del quale ‘se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l’entità delle conseguenze che ne sono derivate’”.

E sul fronte del venditore? La truffa più frequente è quella della presentazione di assegni circolari falsi, allo scopo di procedere al passaggio di proprietà e farsi consegnare l’auto. L’ignaro venditore se ne accorgerà solamente dopo 5 giorni lavorativi dal deposito del circolare in banca, tempo necessario per l’accredito della liquidità sul suo conto corrente, quando il veicolo sarà probabilmente ormai introvabile.

Come difendersi dalle truffe

Il modo più semplice di difendersi dalle truffe è quello di affidarsi a servizi di terze parti che possano offrire un livello di sicurezza in più, come ad esempio Owny. Come funziona questo servizio e perché esclude il rischio truffe?

  • Acquirente e venditore si registrano al servizio;
  • Uno dei due registra il mezzo;
  • Il compratore deposita il denaro concordato con il venditore sul conto corrente segregato predisposto da Owny, inattaccabile da terzi;
  • Al termine del passaggio di proprietà, uno dei due attori carica il relativo codice a 22 cifre o il corrispondente QR Code;
  • Eseguite le verifiche del caso, Owny inoltra il denaro depositato al venditore.

Così facendo, il compratore ha la certezza che il denaro non venga indebitamente sottratto: la somma sarà conferita al venditore solo dopo il passaggio di proprietà e ad avvenuta consegna del mezzo. Il venditore, dal canto suo, non verrà raggirato con la presentazione di assegni circolari falsi, salvaguardando così sia la proprietà del mezzo che il pagamento.


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