Acquisto veicoli usati: la truffa della ricarica PostePay

La truffa della ricarica PostePay miete sempre più vittime sul mercato della compravendita auto fra privati, colpendo sia gli acquirenti che i compratori. È quanto si apprende da numerose vicende che, negli ultimi anni, hanno fatto capolino sulla stampa italiana: complici ingenuità e fiducia, sono molte le persone cadute in facili raggiri. Ma come funziona questa truffa?

In linea generale, le truffe sulla ricarica della PostePay fanno leva non solo sulla fiducia dell’ignara controparte, ma anche sulla supposta urgenza del pagamento, con solleciti continui alle vittime. Come facile intuire, non si tratta di un metodo affidabile per finalizzare la compravendita di veicoli: meglio scegliere piattaforme sicure e garantite.

Come funziona la truffa con PostePay

La truffa della ricarica PostePay è ormai da diversi anni una delle più consolidate fra i malintenzionati sul mercato della compravendita di auto usate. Può colpire sia l’acquirente che il venditore, seppur con modalità decisamente diverse: ecco quali.

La truffa PostePay ai danni dell’acquirente

Il raggiro ai danni dell’acquirente è forse quello che si è più diffuso nell’ultimo decennio e, nonostante numerosi avvisi diramati dalle Forze dell’Ordine, continua a mietere molte vittime. Il funzionamento della truffa è molto semplice: il malintenzionato, fingendosi il venditore di un mezzo, convince la controparte a effettuare una ricarica della sua carta PostePay - pari alla somma concordata per la vettura o, ancora, a una caparra - e ricevuto il denaro, scompare.

Spesso l’acquirente viene tratto in inganno con la scusa di una finta urgenza: nella maggior parte dei casi il venditore preme affinché il pagamento venga effettuato immediatamente, pena la perdita del mezzo per via delle numerose richieste ricevute. Effettuata la ricarica, però, si dà alla macchia.

Trattandosi di un versamento digitale, si potrebbe pensare che sia semplice risalire all’autore della truffa. In realtà, nella quasi totalità dei casi vengono utilizzate PostePay intestate a terzi - sovente anche ignari, come nel caso di furto d’indentità - e il denaro viene immediatamente prelevato dalla carta, a pochi istanti dalla ricarica effettuata dalla vittima.

La truffa PostePay ai danni del venditore

Ben più articolate sono le truffe PostePay ai danni del venditore, anche perché si basano sulla sua inesperienza nel trasferimento di fondi per via digitale. Ed è proprio per questo che sono soprattutto gli anziani a cadere vittime di questo raggiro, per un reato che diventa così ancora più pernicioso.

Così come spiegano alcuni casi di cronaca, come quelli resi pubblici dal Commissariato di Riva del Garda, la truffa ai danni del venditore si basa proprio sull’inesperienza. Dopo aver pubblicato l’annuncio con la disponibilità del mezzo, il venditore viene contattato da un finto acquirente, interessato a comprare il mezzo. Puntando sulla scarsa familiarità con i versamenti digitali - e spesso anche sull’età avanzata delle vittime - il truffatore si offre di guidare telefonicamente la vittima alla ricezione del pagamento tramite carta PostePay. In realtà, approfittando dell’inesperienza della controparte, il malintenzionato convince il venditore a predisporre la ricezione del versamento, quando in realtà sta effettuando una ricarica sulla PostePay del truffatore.

La procedura è sempre la stessa - spiegano le Forze dell’Ordine - la vittima digita i codici che gli vengono dettati e, distratta dalle domande che il truffatore gli pone riguardo al bene venduto, non realizza che in quel momento sta caricando la PostePay dell’autore dell’inganno”.

Anche in questo caso, sfruttando carte intestate a terze parti, il truffatore procede a prelevare immediatamente la somma trasferita, per poi darsi alla macchia.

Non solo PostePay: coinvolge tutte le carte di debito

Queste tipologie di truffe non coinvolgono unicamente PostePay, anche se il raggiro su questa carta è più diffuso, data l’estrema popolarità di questa soluzione di pagamento. Può verificarsi in maniera pressoché identica su qualsiasi circuito di carte di debito. In linea generale, il funzionamento della ricarica è il medesimo, con piccole ma trascurabili differenze tra un istituto di credito e l’altro.

Poiché la ricarica di una carta di debito viene predisposta istantaneamente, è praticamente impossibile bloccare il versamento quando ci si rende conto della truffa. Il malintenzionato avrà infatti già provveduto a prelevare la somma, o spostarla su altre carte, rendendo virtualmente impossibile recuperare il denaro.


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