Auto elettrica usata: conviene installare la colonnina domestica?

Vale la pena installare una colonnina di ricarica domestica, dopo l’acquisto di un’auto elettrica usata? È questa la domanda a cui sempre più automobilisti si trovano a rispondere, considerando come anche sul mercato privato della seconda mano le elettriche siano sempre più richieste. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa configurazione e, soprattutto, quali i costi?

Quando si decide di passare a motorizzazioni completamente elettriche, ci si trova a doversi confrontare con il problema della distribuzione delle colonnine di ricarica. Il network italiano non è ancora sufficientemente capillare e, per questa ragione, per molti l’installazione di una colonnina domestica è un passaggio obbligato.

Colonnina di ricarica domestica: cosa è

Chiamate anche wallbox, le colonnine di ricarica domestica non sono altro che specifici collegamenti per la ricarica della propria auto elettrica. Nella maggior parte dei casi vengono appese a una delle pareti della propria abitazione, come all'interno del garage, ma vi è anche la possibilità di installare una colonnina classica. Ad esempio, questa configurazione è particolarmente utile per chi dispone di un giardino e parcheggia quindi il mezzo a una certa distanza dall’abitazione.

Queste colonnine di ricarica sono collegate alla normale fornitura elettrica di casa, di conseguenza i consumi della vettura verranno direttamente scalati in bolletta. In alcuni casi, è anche possibile richiedere l’installazione di una linea dedicata, con contatore separato. In linea di massima, sono due le configurazioni:

  • potenza 3 kW: è la tipologia di contratto per l’erogazione di energia elettrica più diffuso in Italia;
  • potenza 6 kW: può essere richiesto da quelle famiglie che hanno consumi energetici importanti, ad esempio che sfruttano piani a induzione o riscaldamenti elettrici e necessitano, contemporaneamente, di ricaricare l’auto.

Wallbox per l’auto elettrica: vantaggi e svantaggi

L’installazione di una wallbox per la ricarica della propria auto elettrica presenta sia vantaggi che svantaggi. Nel primo caso, i benefici riguardano i costi: la spesa per ogni singola ricarica è decisamente più contenuta rispetto alle colonnine ad accesso pubblico. Nel secondo caso, invece, gli intoppi si hanno sui costi di prima installazione e sui tempi di ricarica.

Vantaggi della colonnina di ricarica domestica

Come accennato, i vantaggi principali della colonnina domestica riguardano la spesa per la ricarica del veicolo:

  • ricarica domestica: con un costo medio di circa 0.24 euro al kWh, e una potenza media di circa 45 kW per le utilitarie elettriche, un ciclo di ricarica a casa costa all’incirca 11 euro;
  • ricarica con colonnina pubblica: i prezzi vanno dagli 0.45 agli 0.70 euro al kWh a seconda della velocità di ricarica, per un costo a ciclo tra i 20.25 e i 31.5 euro.

Su questo fronte, la ricarica domestica è decisamente più vantaggiosa: i costi sono praticamente dimezzati. Certo, la velocità di ricarica non è paragonabile alle colonnine pubbliche, ma in genere è sufficiente lasciare l’auto collegata durante la notte.

Svantaggi della colonnina di ricarica domestica

Naturalmente, sono presenti anche alcuni svantaggi, così come sottolineato nei precedenti paragrafi. Questi riguardano i costi dell’impianto e le tempistiche di ricarica:

  • investimento: l’installazione di una wallbox domestica può richiedere una spesa tra i 1.500 e i 2.500 euro;
  • tempi di ricarica: alimentare l’auto a casa può richiedere anche 6-8 ore per ripristinare completamente l’autonomia del veicolo. Le colonnine pubbliche di ultima generazione, invece, possono ridurre queste tempistiche anche di una sola ora o, per le vetture più performanti, anche 30 minuti.

La colonnina di ricarica domestica conviene?

In previsione dell’acquisto di un’auto elettrica usata, a conti fatti è comunque conveniente installare una colonnina di ricarica domestica. L’investimento iniziale di circa 2.000 viene rapidamente compensato dai costi di ricarica dimezzati, tanto che nel giro di massimo un paio d’anni si rientra dalla spesa. Certo, i tempi di ricarica non sono favorevoli, ma è più che sufficiente approfittare della notte per poter ricaricare il proprio veicolo.


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