Auto usata: che classe d’emissione Euro scegliere?
Quando ci si appresta all’acquisto di un’auto usata, uno dei fattori da prendere in debita considerazione è la sua classe d’emissione Euro. Con normative sempre più stringenti in fatto di inquinamento urbano, la classe ambientale - espressa proprio nelle categorie Euro - può influenzare sensibilmente la capacità di circolare liberamente. Sono infatti molte le città italiane che applicano specifiche restrizioni alle vetture appartenenti a classi ambientali ormai obsolete: il rischio, perciò, è quello di ritrovarsi con un’auto che dovrà rimanere a lungo posteggiata o sottoposta a limiti di circolazione in specifiche aree. Ma come orientarsi?
Cosa sono le classi d’emissione per le auto
A seguito dell’aumento preoccupante delle concentrazioni di inquinanti pericolosi per la salute, dovuto al traffico stradale, a partire dal 1992 l’Europa ha deciso di adottare delle misure di contenimento. Sono così stati approvati gli Standard Europei sulle Emissioni Inquinanti, delle direttive che, ciclicamente, fissano i livelli massimi di emissioni di alcune sostanze tossiche. In particolare, le normative europee si concentrano su:
- PM 10 e 2.5: noti anche come particolato sottile, possono superare la barriera dei bronchi e raggiungere i tessuti polmonari più profondi, entrando così nel circolo sanguigno. Sono responsabili soprattutto di disturbi respiratori e cardiaci, anche gravi;
- NOx: sono ossidi dell’azoto e, sul fronte delle emissioni auto, quello più frequentemente emesso è il biossido di azoto. Può essere alla base di numerose patologie respiratorie e cardiovascolari, anche gravi, nonché può risultare potenzialmente cancerogeno;
- CO2: ovvero l’anidride carbonica, non è immediatamente tossica per l’uomo, ma la sua alta concentrazione è la principale responsabile dell’effetto serra. Si tratta a tutti gli effetti di un gas climalterante.
Gli Standard Europei sono quindi stati tradotti, a partire dal 1992, in diverse classi ambientali per i veicoli con motore endotermico, sia benzina che diesel. Poiché vengono aggiornate nel tempo, le classi d’emissione sono passate per diverse generazioni:
- Euro 1: 1992;
- Euro 2: 1995;
- Euro 3: 1999;
- Euro 4: 2005;
- Euro 5: 2008;
- Euro 6: 2014;
- Euro 7: presumibilmente dal 2027.
Come scegliere l’auto usata in base alle classi euro
Oltre che a una più che doverosa attenzione ambientale, scegliere la giusta classe euro per la propria auto usata serve per un’importante questione: la possibilità di circolare liberamente in contesti urbani e, a volte, anche extra-urbani. Le amministrazioni comunali ormai da anni applicano precisi blocchi alla circolazione alle classi d’emissione meno recenti e, seppur vi siano differenze tra una città e l’altra, le restrizioni sono sempre più frequenti.
Il primo passaggio per comprendere quale classe euro acquistare, però, dipende dalla tipologia di alimentazione della vettura. A parità di classe Euro, i motori a benzina sembrano essere più efficienti nel contenere la produzione di inquinanti rispetto a quelli a gasolio e, proprio per questo, spesso le auto diesel meno recenti subiscono maggiori restrizioni.
La classe ideale per le auto a benzina
Se si vuole andare sul sicuro, e non imbattersi in particolari blocchi alla circolazione, per le auto a benzina il consiglio è quello di preferire le Euro 6. Prodotte a partire dal 2014, sono oggi ammesse pressoché ovunque, ovviamente non nelle ZTL oppure durante giornate di inquinamento straordinario, quando i comuni adottano limitazioni momentanee.
Si può teoricamente valutare anche una vettura Euro 5, se le proprie esigenze di spostamento riguardano soprattutto aree extra-urbane o tragitti lontani dalle grandi città. Metropoli come Milano, Torino e molte altre hanno infatti già adottato delle severe restrizioni per questi veicoli.
La classe ideale per le auto diesel
Come già accennato, per le auto con motore a gasolio la situazione è più complessa, poiché generalmente considerate più inquinanti a parità di classe euro della benzina. Le Euro 5 sono ormai sottoposte a estese limitazioni alla circolazione, soprattutto nei contesti urbani. E anche le Euro 6 cominciano a incontrare i primi blocchi, in particolare nelle grandi metropoli. In questo caso, oltre alla classe di emissione, è utile prestare attenzione sia alla data di immatricolazione che alla sottocategoria.
Diverse città stanno infatti distinguendo tra diesel Euro 6 immatricolati prima e dopo il 31 dicembre 2018: nella città di Milano, ad esempio, i primi subiranno un blocco alla circolare nel 2025, mentre i secondi dal 2028. Sempre nel capoluogo lombardo, si ha la certezza di poter circolare fino al 2030 solo con gli Euro 6 D_TEMP e gli Euro 6 D, mentre le altre sottocategorie rischiano lo stop a partire sempre dal 2025.
La situazione è meno rigida in altre città: il consiglio rimane comunque quello di non scegliere vetture diesel di classe inferiore all’Euro 6.
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