Auto usate: una truffa ogni tre minuti nel 2024

Il mercato delle auto usate è sempre più invaso dalle truffe: ben una ogni tre minuti nel corso del 2024. È lo scenario sconfortante che emerge da alcune ricerche di settore, pronte a confermare quanto i malintenzionati siano attivi nello scambio di veicoli tra privati. E oltre ad approfittare sempre più degli annunci online, i truffatori hanno affilato le loro armi per sfruttare metodi di pagamento poco sicuri.

Proprio poiché le compravendite di auto usate sono sempre più rischiose, è indispensabile giocare d’anticipo e puntare sulla prevenzione. Ad esempio affidandosi a Owny, la piattaforma di pagamento al 100% sicura sia per il compratore che per il venditore, pensata per eliminare alla radice il rischio di truffe e raggiri.

Sempre più truffe sul mercato auto

Comprare o vendere un’auto usata si sta trasformando sempre più in un’impresa rischiosa. Secondo i dati raccolti da piattaforme come Subito.it, nel corso del 2024 il fenomeno delle truffe ai danni di ignari automobilisti è cresciuto esponenzialmente. Tanto che, nell’arco di soli dodici mesi, si è registrata in media una truffa ogni tre minuti.

Una frequenza imponente, pronta a evidenziare come la gran parte delle compravendite di veicoli sia ormai potenzialmente rischiosa. E un problema da non sottovalutare, poiché a esporsi a pessime conseguenze sono sia i compratori, che i venditori:

  • gli acquirenti rischiano infatti di perdere il loro denaro, senza mai vedersi consegnare il mezzo;
  • i venditori rischiano di non ricevere il pagamento e, così, di perdere la loro autovettura.

Senza troppe sorprese, sono i canali online dove i tentativi di truffa si fanno più insistenti: con una media di 21.000 nuovi annunci pubblicati quotidianamente sulle piattaforme di riferimento, pubblicati da oltre 250.000 privati, i truffatori trovano la strada pressoché spianata, anche a causa di controlli difficili da effettuare a monte. E così possono fingersi finti acquirenti, per poi tentare di sottrarre indebitamente un veicolo, oppure falsi venditori, così da incassare il pagamento di mezzi in realtà inesistenti.

Le tecniche preferite dai truffatori nel corso del 2024

Ma oltre alla mole delle truffe nel settore delle auto usate, quali sono le tecniche che i malintenzionati hanno preferito nel corso del 2024?

Le truffe sui metodi di pagamento

Senza troppe sorprese, le truffe più frequenti si basano sul ricorso a metodi di pagamento poco sicuri. Il raggiro più frequente è di certo quello sull’assegno circolare, che può essere facilmente clonato da parte dei malintenzionati, per incassarne l’importo senza mai consegnare il mezzo. E continuano a essere ancora molto diffuse quelle tramite bonifico ordinario, che può essere facilmente ritirato dopo aver effettuato il pagamento.

Desta però molta preoccupazione la crescita delle truffe con il bonifico istantaneo, un metodo di pagamento considerato dagli utenti sicuro proprio per via della sua istantaneità, che tuttavia può nascondere insidie non da poco. Ad esempio, con sistemi di phishing o la truffa della triangolazione, i malintenzionati possono entrare indebitamente nel conto corrente altrui, per trasferire i fondi altrove a colpi di bonifici istantanei.

Le truffe sulla richiesta dei dati

Non è però solo il versante dei metodi di pagamento - e, quindi, della possibilità di sottrarre il denaro, il mezzo o entrambi - a spingere l’azione dei truffatori. Nell’ultimo anno è emerso come i criminali non sempre sono interessati al veicolo in sé, bensì a sottrarre dati agli utenti o inserirsi nei micropagamenti.

L’esempio è quello della truffa dei report auto, dalle caratteristiche perfette per il nuovo e preoccupante trend dei raggiri. I truffatori possono infatti tentare di vincolare la compravendita del veicolo all’acquisto o al rilascio di un report auto, indirizzando la controparte su siti fittizi. In questo modo:

  • possono indebitamente incassare il pagamento che l’utente, in buona fede, ha effettuato per ottenere il report;
  • possono rubare, tramite siti clonati, le credenziali per l’accesso all’home banking della controparte, attivando poi sottoscrizioni o facendo piccoli ma ripetuti bonifici, per sottrarre denaro all’insaputa della vittima.

In definitiva, la compravendita di veicoli fra privati espone a sempre più conseguenze spiacevoli, però evitabili evitando ingenuità e scegliendo piattaforme di pagamento sicuro.


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