Auto usate: vale la pena comprare un diesel con i blocchi in arrivo?

Vale la pena di comprare un’auto usata diesel, considerando i blocchi alla circolazione e i cambiamenti che stanno investendo l’intero mercato auto? È questa la domanda che molti automobilisti si stanno ponendo in questo periodo, con l’avvio di quella che sarà una vera e propria transizione verde per le quattro ruote. Eppure, rispondere a questa domanda non è affatto semplice: ci sono diversi fattori che influenzano la propria scelta, sia in termini di disponibilità economiche che di scadenze relative al proprio luogo di residenza.

Il percorso d’uscita dal diesel

Non si può dire che in questo periodo non vi sia una certa preoccupazione fra gli automobilisti, nell’apprendere i grandi cambiamenti che attendono il settore dell’auto. È infatti stato inaugurato un processo che porterà, nei prossimi anni, al completo abbandono delle vetture a motore termico - diesel e benzina - a favore invece dell’elettrico e delle altre novità tecnologiche che appariranno sul mercato. Ma quali date prendere in considerazione?

La data più nota è discussa è quella del 2035, quando in Europa non potranno essere più venduti veicoli a benzina o diesel. Tuttavia, questa scadenza riguarda unicamente le nuove auto: i mezzi endotermici immatricolati prima di questa data rimarranno in circolazione. In linea teorica, di conseguenza, questa deadline non rappresenta un grande limite per l’usato.

È però necessario considerare un altro fattore. Indipendentemente dalle decisioni europee, diverse città hanno già avviato un proprio processo di eliminazione di diesel e benzina, con specifici divieti di circolazione per questioni ambientali. E questo potrebbe rappresentare di certo un intoppo non di poco conto, poiché si rischia di non poter più raggiungere zone frequentate del proprio comune di residenza con l’auto usata a propria disposizione.

Lo stop del diesel nelle città

Come già accennato, diverse città si stanno orientando autonomamente per limitare - o vietare del tutto - la circolazione di auto diesel. E vi sono differenze anche molto elevate da luogo a luogo, in particolare nelle metropoli.

La città di Milano è quella che ha scelto l’approccio più restrittivo, già stabilendo il seguente calendario:

• Euro 6 immatricolati prima del 31/12/2018: blocco dal primo ottobre 2025;
• Euro 6 immatricolati dopo il 31/12/2018: blocco dal primo ottobre 2028;
• Tutti i diesel (compreso Euro 6 D_TEMP e Euro 6 D): blocco dal primo ottobre 2030.

Roma, invece, al momento ha implementato dei limiti relativi ad alcune zone della città, che prevedono il blocco delle auto Euro 6 quando le soglie di inquinamento superano i limiti di legge per otto giorni consecutivi. Altre grandi città come Torino, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo non hanno ancora previsto un calendario di dimissione del diesel, ma potrebbero applicare delle restrizioni alla circolazione a seconda dei livelli d’inquinamento registrati, in particolare per le Euro 6.

Come valutare l’acquisto di un diesel usato

Ma come orientarsi nella scelta dell’acquisto di un diesel usato, alla luce di questi calendari? Il primo fattore da prendere in considerazione è la classe ambientale: è meglio desistere dagli Euro 4 e dagli Euro 5, poiché potrebbero imbattersi in forti restrizioni di circolazione, mentre per gli Euro 6 vi è ancora qualche anno d’azione.

Dopodiché, è bene valutare il proprio luogo di residenza - ad esempio, se si risiede a Milano è utile valutare il calendario già reso disponibile - e per quanto tempo si desidera utilizzare il veicolo acquistato usato. Se si ipotizza di cambiare auto entro 3-5 anni, allora un Euro 6 usato, con immatricolazione prima del 2019, potrebbe rappresentare ancora una soluzione valida. Se, invece, si desidera estendere queste tempistiche, è meglio orientarsi su altre tecnologie.