Come controllare che un assegno circolare non sia falso

Come controllare che un assegno circolare non sia falso? È il dubbio che sorge ai più nel ricevere denaro tramite questa modalità di pagamento, purtroppo sempre più presa di mira da truffatori e malintenzionati. Soprattutto all’interno della compravendita di veicoli da privati, dove le truffe con assegno circolare rappresentano uno dei raggiri più diffusi. Quali passaggi intraprendere, di conseguenza, per accertarsi di non aver ricevuto un falso?
Prima di cominciare, è però utile ricordare che l’assegno circolare è un metodo di pagamento ben poco sicuro, sia per l’acquirente che per il venditore. Il compratore rischia infatti che il titolo venga clonato dalla controparte e, incassato il denaro, di non ottenere mai il mezzo acquistato. Il venditore, dal canto suo, potrebbe cedere il veicolo alla consegna dell’assegno, per poi accorgersi solo in un secondo momento della sua mancata validità.
Per ovviare a queste situazioni spiacevoli, l’unica soluzione è Owny: la piattaforma di pagamento al 100% sicuro sia per l’acquirente che per il venditore, l’ideale per giungere al passaggio di proprietà senza preoccupazioni.
I controlli visivi sull’assegno circolare
Per scoprire se un assegno circolare ricevuto sia falso, il primo passaggio prevede di condurre alcuni controlli visivi. Per quanto i truffatori siano diventati sempre più abili, e soprattutto di creare falsi del tutto indistinguibili dagli originali, vi potrebbero essere dei dettagli tali da sollevare sospetti.
In generale, sarà necessario procedere con:
- il controllo del logo e dell’intestazione della banca, che dovranno essere non solo corretti per forma e sillabazione, ma anche ben stampati. Errori, sbavature o disallineamenti dovrebbero far suonare un campanello d’allarme;
- l’analisi della numerazione e dei codici, poiché gli assegni circolari riportano sia gli identificativi univoci dell’istituto di credito, che i codici ABI e CAB. È indispensabile verificare che le cifre riportate corrispondano effettivamente a quelle della banca di emissione;
- la verifica di tutti gli elementi di sicurezza, come filigrane e testi microforellati.
Contestualmente, è utile controllare la consistenza della carta, che non dovrà mai apparire eccessivamente leggera o di scarsa qualità.
Come facile intuire, si tratta unicamente di controlli di massima, che tuttavia non possono garantire sufficiente certezza sulla validità dell’assegno circolare. Proprio poiché i truffatori si sono evoluti per creare assegni falsi praticamente indistinguibili dagli originali, anche per gli esperti di settore è difficile rilevare le piccole anomalie che potrebbero essere presenti su finti titoli di pagamento.
Le verifiche con la banca d’emissione
Il passaggio successivo, indispensabile per accertarsi della validità dell’assegno circolare, prevede di effettuare dei controlli con la banca d’emissione.
Dopo aver trovato i contatti ufficiali dell’istituto di credito, è utile telefonare - sebbene sia preferibile recarsi di persona, per evitare di finire nella truffa della finta filiale o del falso ufficio postale - e richiedere la verifica:
- dei dati dell’assegno, come il numero identificativo, l’importo, la data di emissione e il nome del beneficiario;
- della regolare emissione dello stesso assegno;
- dell’effettiva disponibilità dei fondi.
Come poc’anzi accennato, è indispensabile prestare sempre una grande attenzione. I truffatori hanno talmente affinato le loro capacità, tanto da arrivare a sfruttare filiali fantasma degli istituti di credito, facendole apparire sui principali motori di ricerca. L’acquirente ignaro, cercando la banca emittente sul Web, potrebbe quindi imbattersi in un numero di telefono o in un indirizzo fittizio, pensando siano però informazioni vere proprio perché mostrate online. Se per qualche ragione non è possibile raggiungere fisicamente la filiale, o al telefono la controparte adduce scuse per non fissare un appuntamento, meglio desistere.
È inoltre necessario aggiungere che, per questioni legate alla privacy, la banca emittente non è obbligata a fornire informazioni a soggetti terzi e, di conseguenza, potrebbe non essere nella posizione di poter confermare la validità del titolo. In ogni caso,anche il controllo della banca ricevente non è comunque sufficiente per garantire che l’assegno sia al 100% valido, proprio poiché i truffatori sono divenuti abilissimi in questa tipologia di raggiri.
Le verifiche con la propria banca
Naturalmente, è indispensabile anche condurre delle verifiche con la propria banca. Prima di depositare l’assegno, è utile recarsi in filiale e chiedere al proprio consulente di:
- analizzare tutti gli elementi di sicurezza dell’assegno;
- contattare la banca emittente per confermare la validità dell’assegno;
- verificare eventuali segnalazioni di frode associate al numero dell’assegno.
È utile sapere che, anche quando l’assegno risulta formalmente valido, i fondi non saranno immediatamente disponibili (per l’accredito sono necessari fino a 5 giorni lavorativi). In caso l’assegno sia falso, o addirittura clonato da terzi ignari, vi potrebbe essere il rischio di essere ritenuti responsabili per somme già ritirate, che dovranno ovviamente essere restituite ai legittimi intestatari.
Altri controlli sull’assegno circolare
Infine, vi sono altri elementi che potrebbero suggerire l’intervento di un truffatore, delle richieste che alimentano un più che legittimo sospetto. Ad esempio:
- la controparte richiede insistentemente che l’assegno venga incassato il prima possibile. L’obiettivo è quello di, giocando sulla fretta e l’ansia di agire, evitare che tutti i necessari controlli vengano portati a termine;
- sull’assegno sono riportati importi sospetti, ad esempio superiori del necessario. La controparte afferma di aver commesso un errore e chiede la cortesia di restituire la parte eccedente: si tratta di un classico schema di frode.
Inoltre, bisogna prestare seria attenzione alla truffa della clonazione: se la controparte insiste per avere una fotografia oppure una scansione dell’assegno circolare, è estremamente probabile il rischio di un raggiro. Con le copie del titolo, il malintenzionato può ricavarne un clone, per poi recarsi alla banca e incassare il denaro, ovviamente senza consegnare il mezzo. E sebbene l’acquirente rimanga con il titolo originale, la banca non è tenuta a effettuare il rimborso perché, così come anche confermato dall’Arbitrato Bancario Finanziario, l’istituto di credito non è responsabile dei comportamenti imprudenti (come divulgare fotografie o scannerizzazioni del titolo a soggetti terzi) e delle mancate verifiche da parte del titolare dell’assegno.
Purtroppo, con metodi di pagamento come l’assegno circolare, è impossibile avere la certezze al 100% di non essere stati truffati con un falso. Bisognerebbe perciò evitare questa soluzione, preferendo invece piattaforme di pagamento sicuro come Owny.
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