Come vendere un’auto da privato

Mai come in questo periodo vendere un’auto da privato potrebbe rivelarsi un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Con la stagnazione del mercato del nuovo, e tempi d’attesa ormai biblici per la consegna delle vetture di fresca produzione, sempre più persone si stanno infatti dirigendo sul mercato dell’usato.

Ma come vendere un’auto da privato, quali fattori prendere in considerazione e, soprattutto, come farlo in piena sicurezza?

Il processo di vendita di un’auto di proprietà non è sempre semplice, poiché vi sono numerosi passaggi da compiere, sia per conquistare eventuali acquirenti che per tutte le questioni burocratiche che il processo stesso comporta. E bisogna tenere gli occhi sempre ben aperti, soprattutto in questo periodo dove si registra un incremento delle truffe proprio a danno dei venditori. Per questo è utile affidarsi a servizi come Owny, per una compravendita facile, priva di intoppi e soprattutto sicura. Di seguito, qualche utile consiglio.

La valutazione dell’auto

Il primo passo da compiere per vendere un’auto da privato è, come facile intuire, effettuare una valutazione del mezzo, per proporre un prezzo che sia in linea sia con il mercato che con le aspettative di papabili acquirenti. Per farlo, è innanzitutto necessario prendere in considerazione:

  • il modello e la tipologia della vettura;
  • l’anno di produzione;
  • le condizioni generali del veicolo.

Su quest'ultimo fronte, contribuiscono ad aumentare il prezzo fattori come una carrozzeria e degli interni in ottimo stato, un motore ancora ruggente e di recente sottoposto a una completa revisione, una trasmissione priva di intoppi e, soprattutto, una storia priva di sinistri, gravi danneggiamenti o guasti di enorme entità.

Per stabilire quale prezzo proporre sul mercato dell’usato, si potrà approfittare di diverse strategie:

  • valutare, tramite i siti d’annunci e i social media, le tariffe medie per la stessa vettura o con caratteristiche analoghe;
  • approfittare dei tanti servizi online che permettono di ottenere da remoto una valutazione, più o meno efficace, del mezzo;
  • affidarsi a un’officina oppure a una concessionaria di fiducia, per ottenere un parere il più possibile oggettivo da esperti di settore.

La pubblicizzazione del mezzo

Determinato il prezzo di vendita, è necessario pubblicizzare la disponibilità del mezzo per la vendita. Pensare di poter riuscire a piazzare la propria auto solo con il passaparola, chiedendo ad amici e parenti, è abbastanza utopico: a volte si ha successo, ma nella maggior parte dei casi si rimarrà sospesi per diversi mesi. La strategia vincente è invece un’altra: quella di approfittare delle diverse piattaforme oggi disponibili in Rete.

Innanzitutto, il primo passaggio è quello di produrre materiale fotografico - o addirittura video, se si ha la possibilità - relativo all’automobile. Le immagini dovranno risultare gradevoli allo sguardo e il più possibile esaustive nel presentare le caratteristiche del mezzo, inoltre si dovrà scegliere una location adeguata. Fotografare un’auto parcheggiata in un vecchio e disordinato garage non aiuterà di certo la vendita, meglio proporre scatti su strada o nei pressi di aree verdi.

Fatto questo, si dovrà confezionare un annuncio che - oltre alle già citate immagini - sia sufficientemente allettante per i papabili compratori. Si dovrà descrivere l’automobile nel modo più completo possibile, raccontare a grandi linee la sua storia, riportare i chilometri macinati negli anni e l’eventuale presenza di optional. Autoradio, sistemi di car-entertainment, sedili riscaldati e via dicendo: tutto contribuisce a incuriosire gli acquirenti.

Davvero variegate sono le possibilità di pubblicazione dell’annuncio:

  • portali online dedicati alla compravendita tra privati, come siti di annunci;
  • social media, sia con gli strumenti classici delle piattaforme - post nel feed, storie e Reel - che con i tool dedicati messi a disposizione. Ad esempio, Facebook offre la funzione Marketplace: un vero e proprio mercatino virtuale che facilita l’incontro tra acquirenti e venditori;
  • Stampa locale e riviste di settore, poiché di solito offrono una sezione annunci, con costi di pubblicazione contenuti.

Vendere un’auto usata: l’accordo con il compratore e la transazione sicura

Come facile intuire, la fase più delicata della vendita di un’auto usata è quella dell’accordo con il compratore. Sia in termini di contrattazione del prezzo, poiché è fisiologico che l’acquirente cerchi di risparmiare rispetto alla tariffa dell’annuncio, che sul fronte della sicurezza.** Il rischio di imbattersi in truffe è sempre molto elevato e, per questo, è utile affidarsi a un servizio che possa garantire una transazione senza intoppi, come Owny.

Partendo proprio dalla contrattazione del prezzo, come è detto è abbastanza fisiologico che il compratore richieda degli sconti. E la scelta di accettare o meno una riduzione del prezzo non attiene solo alle valutazioni personali del venditore, ma all’effettivo valore di mercato del veicolo. Il venditore non dovrebbe mai scendere troppo al di sotto di queste quotazioni, magari spinto dalla fretta di liberarsi del mezzo, poiché la transazione rischia di diventare ben poco remunerativa. Spesso è più conveniente non chiudere l’accordo con un compratore fin troppo irremovibile sulla contrattazione del prezzo, e attendere qualche settimana proposte migliori, che vendere praticamente in perdita.

Trovato l’accordo, bisogna poi attivarsi per evitare le tante truffe che da tempo caratterizzano il mercato dell’usato. In particolare:

  • un acquirente malintenzionato potrebbe approfittare di metodi di pagamento non completamente sicuri - bonifici tradizionali richiamati dalla banca a pochi giorni dal versamento, bonifici istantanei revocati, assegni tradizionali scoperti e assegni circolari clonati - per farsi consegnare l’auto e poi scomparire;
  • allo stesso modo, utilizzare un sistema garantito protegge lo stesso acquirente dal rischio che sia il venditore il soggetto malintenzionato della compravendita, pronto a scomparire dopo aver ricevuto l’anticipo o, addirittura, il saldo totale.

Per tutelare sia il venditore che il compratore, Owny ha pensato a una piattaforma facile da utilizzare, affidabile e soprattutto sicura. Finalizzare la compravendita con Owny è molto semplice:

  • acquirente e venditore si registrano sulla piattaforma;
  • uno dei due registra il mezzo;
  • il compratore versa a Owny la somma concordata per il veicolo, denaro che verrà conservato su un conto corrente segregato, pertanto separato dal patrimonio dell’azienda e inattaccabile da terzi;
  • effettuato il passaggio di proprietà, l’acquirente o il venditore caricano sulla piattaforma il relativo codice a 22 cifre o il corrispondente QR code;
  • entro 24 ore, e dopo le opportune verifiche, Owny rilascia al venditore il denaro depositato dall’acquirente.

Per chi decide di vendere una vettura, il sistema elaborato da Owny garantisce vantaggi davvero di rilievo: la sicurezza, ad esempio, che il denaro venga depositato e conservato prima del passaggio di proprietà, su un conto corrente inattaccabile, affinché il compratore non possa ritirarlo poco dopo aver ricevuto il mezzo. E gli stessi vantaggi sono evidenti anche per l’acquirente: il venditore dovrà consegnare il veicolo ed effettuare il passaggio di proprietà per poter ricevere il denaro già depositato, evitando così che scompaia senza cedere il mezzo.

E la spesa per approfittare di una transazione sicura e priva di sorprese è davvero ridotta: Owny propone una tariffa di 50 euro per operazione, a cui si aggiunge lo 0.8% del valore del veicolo. Questo significa che, se si decide di vendere una vettura a 10.000 euro, la spesa totale sarà di soli 130 euro. E se una delle due parti decidesse di ritirarsi dalla compravendita? Se l’operazione non va a buon fine, poiché una delle due parti ha deciso di ritirarsi dall’accordo, il denaro già depositato viene restituito al compratore. In questo caso, Owny tratterrà solamente il 50% della commissione, pari quindi allo 0.4% del valore dell’auto e una tariffa di 25 euro - 65 euro, perciò, riprendendo l’esempio dei 10.000 euro poc’anzi citati. La cifra verrà addebitata all’acquirente, mentre al venditore non sarà addebitato alcun costo. Una piccola spesa, quindi, che evita problemi ben più gravi come la perdita del mezzo senza ottenere il dovuto pagamento. **


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