Condensa nei fari LED dell’auto: perché si forma e come eliminarla
La formazione di condensa nei fari LED delle auto è un problema sperimentato da sempre più automobilisti, soprattutto con l’arrivo delle stagioni più fredde. Si tratta di una conseguenza abbastanza fisiologica di questa tecnologia di illuminazione, caratterizzata da una luce fredda, che tuttavia non deve essere sottovalutata.
La condensa che si accumula sulla porzione interna delle plastiche di protezione dei fari, infatti, può alterare la qualità dell’illuminazione stradale, rappresentando un serio problema di sicurezza. Ma per quali ragioni si forma e, soprattutto, come eliminarla?
Per quanto la presenza di condensa possa essere un fenomeno comune sui fari LED, lo è ben più raramente per altri sistemi di illuminazione. Per questa ragione, quando ci si appresta ad acquistare un veicolo usato e si nota condensa su fari alogeni oppure allo xeno, è meglio verificare che non vi siano guasti o infiltrazioni d’acqua.
Le tipologie di fari auto più diffuse
Prima di entrare nel merito della formazione della condensa all’interno dei fari LED, è utile rivedere quali siano le principali tecnologie di illuminazione presenti sulle auto:
- fari alogeni: sono i più diffusi e presentano una lampadina dotata di filamento incandescente, chiuso all’interno di una capsula satura di gas. Poiché si tratta di una tecnologia che produce calore durante l’utilizzo, è raro imbattersi nel fenomeno della condensa;
- fari xenon o bixenon: a differenza di quelli alogeni, prevedono la produzione di luce grazie a un arco di due elettrodi che, sollecitati elettricamente, a contatto con il gas xeno emettono una forte luminosità. Noti anche come fari HID, anche in questo caso producono calore e sono perciò poco soggetti al fenomeno della condensa;
- fari laser: si tratta di una tecnologia di illuminazione molto avanzata, presente sui veicoli di alta gamma, che abbina la potenza dei laser a speciali rifrattori. Non è frequente il fenomeno della condensa, sebbene non si tratti di una tecnologia dalla luce calda;
- fari LED, matrix LED oppure FULL LED: l’illuminazione è garantita da diodi LED, noti per il loro bassissimo consumo energetico. Nelle configurazioni più semplici, quelle dei fari LED, spesso le luci di posizione sfruttano questa tecnologia mentre il faro vero e proprio è alogeno. Nelle versioni matrix LED o FULL LED, anche il bulbo principale di illuminazione sfrutta questa tecnologia. Producono luce fredda, quindi più soggetta a condensa.
Perché si forma la condensa nei fari LED
I fari LED sono sempre più diffusi sulle vetture di nuova produzione e, così, sempre più automobilisti sperimentano il fenomeno della condensa. Ma per quale ragione si forma?
Di norma, l’apparizione di goccioline d’acqua sulle plastiche interne del faro è dovuta a uno shock termico, ovvero un passaggio repentino dal caldo al freddo - o viceversa - che comporta la sottrazione dell’umidità naturalmente presente nell’aria.
Nelle configurazioni alogene e xenon il fenomeno è molto raro, poiché la luce emessa è calda - quindi aumenta la temperatura interna del faro - portando alla rapida eliminazione dell’umidità. I LED, producendo invece una luce fredda, sono soggetti a questo fenomeno:
- nei fari anteriori, la vicinanza con il motore determina uno shock termico, data l’alternanza tra il calore generato dalla stessa area motore e il faro freddo, che favorisce l’accumulo di condensa;
- nei fari posteriori, invece, il fenomeno è meno frequente poiché questo sbalzo termico è inferiore.
Per le altre tecnologie, come i già citati fari alogeni, xeno o bixeno, è davvero difficile che si accumulino residui acquosi sulla plastica interna delle luci. Quando accade, il problema è spesso da rilevarsi altrove:
- infiltrazioni di acqua per problemi di sigillatura della plastica del faro;
- rottura delle plastiche per colpi subiti, piccoli incidenti o sassolini che si sono sollevati dal manto stradale;
- per i fari xeno e bixeno che prevedono un lavafari - previsto dalla Direttiva Europea 76/756/CEE per le soluzioni di illuminazione superiori a 2.000 lumen - la condensa può essere dovuta a residui della soluzione detergente.
Il problema della sicurezza
Come già accennato in apertura, la presenza di condensa nei fari LED può rappresentare un problema di sicurezza. Questo perché:
- la qualità di illuminazione è generalmente ridotta;
- se l’area di condensa copre il centro del bulbo LED di illuminazione, si riduce anche la distanza di illuminazione.
Di conseguenza, si rischia di non poter approfittare di una sufficiente visibilità stradale quando si guida di notte.
Come risolvere il problema della condensa nei fari
Nella maggior parte dei casi, il problema della condensa nei fari si può risolvere in modo molto semplice, ad esempio:
- esponendo per qualche minuto il veicolo a fonti di calore, come ad esempio un parcheggio ben illuminato dal sole;
- proseguire per qualche minuto con la marcia in strada che, per effetto dell’aria esterna che colpisce il faro stesso, porta a una normalizzazione della temperatura e alla completa evaporazione della condensa.
Se il problema è frequente, e soprattutto persistente al calore, può essere utile portare il veicolo presso l’officina della casa madre o dal meccanico o elettrauto di fiducia, per verificare che non vi siano guasti o infiltrazioni alla base della problematica.
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