Ibrido o elettrico: cosa preferiscono gli italiani?

Ibrido oppure elettrico: quando si parla di nuove tecnologie per la mobilità sostenibile, dove ricadono le scelte degli italiani? Si tratta di una domanda più che lecita, considerando anche la direzione che sta prendendo il settore auto: dal 2035 in Europa non sarà più possibile acquistare classiche vetture diesel o benzina e questo, unito a una probabile politica di incentivi, in pochi anni darà probabilmente il via a un rinnovamento completo del parco auto del Vecchio Continente.

Per quanto ci si trovi solamente all’inizio di questo percorso, si possono già cogliere interessanti segnali. E, naturalmente, i veicoli ibridi ed elettrici iniziano ad apparire anche sul mercato dell’usato, di conseguenza è utile proteggersi dal rischio di truffe e raggiri durante la compravendita.

Ibrido ed elettrico: la scelta degli automobilisti

Mentre l’elettrico ormai vola nei Paesi del Nord Europa - in Norvegia, ad esempio, il 79% delle nuove immatricolazioni avvenute nel 2022 riguarda auto elettriche, grazie a un’apposita politica di incentivi - l’Italia fa ancora timidi passi in questa direzione.

Secondo una recente indagine condotta dall’ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e della Sharing Economy), pubblicata da AlVolante, gli automobilisti tricolore si avvicinano alla nuova mobilità con una certa cautela. Il 72% dei cittadini usa regolarmente l’auto per i propri spostamenti, preferendola ad altre soluzioni come i mezzi pubblici, ma pochi si affidano all’elettrico quando si tratta di acquistare un nuovo veicolo: solo il 3.7% di tutte le nuove immatricolazioni. Più performante è l’ambito dell’ibrido, con il 35% di nuovi acquisti, di cui il 26% mild-hybrid.

Per quale ragione, tuttavia, gli italiani preferiscono le ibride alle auto elettriche?

I limiti alla diffusione dell’elettrico in Italia

Sul perché gli italiani preferiscano l’ibrido all’elettrico, non vi sono particolari dubbi: è molto più accessibile, almeno sul nostro mercato. Si tratta, infatti, di una questione di opportunità: le auto ibride fanno ancora largamente affidamento su un motore endotermico e questo garantisce la possibilità di poter fare velocemente rifornimento, a differenza di ciò che accade per le vetture full-electric.

In linea generale, vi sono ancora degli ostacoli da superare affinché l’elettrico possa avere una discreta diffusione in Italia, dei limiti che si spera possano essere velocemente rimossi negli ultimi anni:

  • Network di ricarica poco capillare: per quanto stiano spuntando sempre più colonnine di ricarica, il network oggi disponibile sul Paese non è ancora in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte degli automobilisti. Nella primavera del 2023, il numero di punti di ricarica risultava pari a 41.173, di cui solo il 77% effettivamente attivo. Ciò non aiuta a rimuovere il principale ostacolo all’acquisto di queste vetture, ovvero quello della “range anxiety”: il timore di rimanere a secco di autonomia e di non avere un punto di ricarica nelle proprie vicinanze;
  • Costi: il prezzo medio delle auto elettriche rimane ancora abbastanza elevato, con la maggior parte dei modelli che si attesta sopra i 30.000 euro. Le vetture di prezzo inferiore sono perlopiù adatte all’uso cittadino, con autonomie non sufficienti per spostamenti più intensi;
  • Scarsa informazione: tutt’oggi sulle auto elettriche la comunicazione è abbastanza confusa, per non dire fuorviante, considerando come certi miti siano duri a morire, soprattutto sui social network. Dalle bufale sulle batterie fino al complottismo, ogni giorno circolano indisturbati dettagli poco veri. Una scarsa informazione che, per forza di cose, concorre ad alimentare il timore degli automobilisti, i quali rimangono così ancora legati all’endotermico oppure alle soluzioni ibride.

L’ibrido come modello di transizione?

Per quanto le vetture ibride non possano considerarsi una soluzione sufficiente a livello ambientale - data, appunto, la presenza di un motore endotermico - potrebbero rappresentare un modello di transizione verso l’elettrico.

Tramite l’ibrido, seppur per pochi chilometri gli utenti possono saggiare i vantaggi della guida elettrica - dalla silenziosità alla ridotta manutenzione - senza però il timore di rimanere per strada, senza la possibilità di caricare il proprio veicolo. Non a caso, tendenzialmente chi guida ibrido è più propenso al salto verso l’elettrico per l’acquisto di una nuova vettura o, comunque, tende ad acquistare nuove ibride.

Proprio per questioni ambientali, dati anche gli obiettivi che il Vecchio Continente si è prefissato, l’ibrido sarà fondamentale in questa fase di passaggio, ma non è destinato a durare ancora a lungo. Il futuro sarà infatti elettrico, per un processo che non sembra si possa evitare.


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