Le auto più rubate in Italia

Quali sono le auto più rubate in Italia? Si tratta di un aspetto di certo da considerare, quando ci si avvicina alla compravendita di un veicolo usato sul mercato fra privati. Scegliere un modello poco ambito dai ladri, infatti, può essere una valida alternativa per ridurre i rischi di imbattersi in future e spiacevoli sorprese. E, fatto non da poco, anche pagare un premio assicurativo più basso. Ma come orientarsi, nell'identificare il mezzo giusto?

Come facile intuire, qualsiasi veicolo può far gola a malintenzionati, indipendentemente dal marchio e dal modello. I ladri spesso infatti agiscono per semplice opportunità, ad esempio quando trovano un mezzo facilmente accessibile, magari parcheggiato in luoghi isolati e privo di efficaci sistemi di antifurto o geolocalizzazione. Tuttavia, è innegabile che alcune auto siano più gettonate, per la loro maggiore richiesta sul mercato della ricettazione.

Le auto più rubate in Italia nel 2022

Grazie alle nuove tecnologie, è oggi possibile avere un quadro abbastanza preciso sui modelli auto maggiormente preferiti dai ladri. Questo perché, oltre ai dati delle denunce dei proprietari alle autorità, si possono analizzare anche le informazioni fornite dai servizi assicurativi che si avvalgono della geolocalizzazione satellitare dei mezzi.

Proprio grazie ai sistemi di monitoraggio remoto, LoJack - così come riferisce ANSA - è stata in grado di stilare la classifica delle auto più rubate in Italia nel 2022. Per farlo, la società ha analizzato i dati di oltre 400.000 vetture, dotate appunto di geolocalizzazione. Nelle cinque posizioni dei mezzi più ambiti dai malintenzionati, si trovano:

  • Fiat Panda;
  • Toyota RAV4;
  • Fiat 500;
  • Fiat 500X;
  • Jeep Compass.

Non è però tutto, poiché emerge con una certa insistenza un trend: quello dei SUV. Da qualche tempo a questa parte, un tentativo di furto su tre è proprio a carico di questi veicoli, forse perché sempre più richiesti dai ricettatori. Ancora, dopo il calo rilevato nei due anni centrali della pandemia, nel 2022 si è registrano un aumento del 4% totale su tutti i furti registrati sullo Stivale.

Ma dove finiscono le auto, una volta sottratte ai legittimi proprietari? Quando non vengono intercettate dalle autorità, e perciò il loro recupero diventa impossibile, sono soprattutto due le vie di reintroduzione della refurtiva:

  • il mercato nero dei pezzi di ricambio, sia nazionale che internazionale. In questo caso, l’auto rubata viene smantellata, eventuali numeri di serie o di telaio eliminati e le varie componenti rivendute;
  • il mercato nero dell’auto, soprattutto nei Paesi dell’Europa dell’Est e in parte dell’Asia.

Furti auto: le Regioni dove sono più frequenti

Oltre ai modelli di auto più gettonati dai malintenzionati, vi sono anche luoghi dove il rischio di vedersi sottrarre la vettura è più elevato che altrove. Dalla già citata analisi, ad esempio, emerge una specifica classifica regionale:

  • Campania: 33% dei furti registrati sul totale nazionale;
  • Lazio: 24% dei furti registrati sul totale italiano;
  • Puglia: 21% delle sottrazioni indebite sempre sul totale nazionale;
  • Lombardia: 12% delle auto rubate in tutto il Paese;
  • Sicilia: 2% dei furti registrati a livello nazionale.

Le modalità sono però diverse da Regione a Regione. Al Nord e al Centro sono prevalenti i furti su commissione, generalmente legati alla criminalità organizzata su modelli di particolare interesse per il mercato nero estero. Al Sud, invece, sono più frequenti altre tipologie di furto:

  • la sottrazione per alimentare il mercato dei pezzi di ricambio;
  • il furto in base allo schema del cosiddetto “cavallo di ritorno”, ovvero la sottrazione dell’auto per chiedere al legittimo proprietario il pagamento di un riscatto, affinché possa rientrare in pieno possesso del veicolo.

Infine, è utile sottolineare come i criminali stiano sempre più affinando le loro armi, in una continua rincorsa all’ultimo ritrovato tecnologico. Per quanto gli antifurti acustici possano avere un effetto deterrente sui ladri minori, la criminalità organizzata è in possesso di tutti gli strumenti adatti per disattivare in pochi secondi l’allarme. Il metodo più sicuro rimane la geolocalizzazione, che permette di monitorare gli spostamenti del mezzo anche da remoto. Anche in questo caso, però, i malintenzionati stanno trovando soluzioni sempre più avanzate per disattivare questi sistemi a pochi minuti dal furto, ad esempio ricorrendo all’uso di container schermati.


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