Le auto preferite dai truffatori: l’evoluzione storica
Quali sono le auto preferite da truffatori e ladri? Se dovessimo rispondere oggi a questa domanda, alla mente balzerebbero sicuramente i SUV. Queste vetture sono infatti tra le più rubate degli ultimi anni, anche per la grande richiesta di pezzi di ricambio sul mercato nero. Eppure, storicamente non è sempre stato così: ogni periodo ha avuto i suoi mezzi più gettonati dai malintenzionati e, a dispetto delle credenze comuni, non sempre si è trattato di auto costose o di grossa cilindrata.
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Gli anni del boom economico: le utilitarie popolari
Come già accennato, non si pensi che truffatori e ladri si siano sempre concentrati su auto costose o di grossa cilindrata. Certo, i motori di lusso hanno sempre esercitato un certo fascino sui malintenzionati, ma storicamente sono altri i mezzi che sono stati presi d’assalto. Ne è dimostrazione il periodo del boom economico, dagli anni ‘50 fino ai primi anni ‘70, quando a cadere vittima dell’azione dei truffatori erano soprattutto le utilitarie.
Con la grande motorizzazione di massa che ha coinvolto il periodo, e le automobili passate da bene di lusso a presenza fissa in ogni nucleo familiare, non stupisce che i ladri preferissero le piccole utilitarie. La mitica Fiat 500, la Fiat 600, l’intramontabile Fiat 127, giusto per citarne alcune. La ragione di questa tendenza trovava motivazioni abbastanza semplici: con l’esplosione della richiesta di queste vetture sul mercato, vi fu un’impennata anche nella domanda di pezzi di ricambio. E, con tecnologie di tracciamento ancora agli albori o del tutto assenti, risultò relativamente semplice piazzare questi pezzi sul mercato nero.
Ancora, vi era una ragione di mera opportunità: le utilitarie rappresentavano le auto maggiormente presenti in circolazione. E, come dice il detto, l’occasione fa l’uomo ladro.
Anni ‘70 e ‘80: berline e sportive
Un primo cambiamento nelle tendenze dei ladri si registrò a partire dagli anni ‘70 quando, oltre alle utilitarie, iniziarono a essere sempre più prese di mira le berline e le sportive. Con una maggiore disponibilità di denaro, e un mercato auto ormai ben avviato, molti automobilisti non si accontentavano più dell’utilitaria compatta, ma puntavano anche su vetture che potessero diventare uno status symbol.
Dalla mitica Giulietta alla BMW E3, dalla Giulia GT alla Fiat 124 Abarth: le strade si riempivano di berline e sportive, vetture dal design curato e dalla grande potenza. Anche in questo caso, era sempre il mercato della ricettazione a spingere ladri e truffatori, ma si iniziarono anche a registrare i primi trasferimenti illeciti all’estero.
Più caotico - così come d’altronde il decennio è stato - l’andamento negli anni ‘80. Berline e sportive rimasero stabili tra le preferenze dei ladri - una fra tutte, la Golf - ma sì registrò anche un ritorno delle utilitarie. Dalla Fiat Panda alla Uno, passando per la Y: il mercato tornava a chiedere compatte e, a loro modo, i malintenzionati rispondevano a questa domanda. In questo decennio si assistette, poi, anche al furto di auto per altri scopi: la quattro ruote diventò un semplice mezzo per compiere altri reati, come furti e rapine, senza che il modello potesse aver grande peso.
Auto e truffatori: dagli anni ‘90 ai giorni nostri
La tendenza registrata negli anni ‘80 rimase stabile per gran parte degli anni ‘90, con sempre le utilitarie in testa e anche delle new entry: le station wagon. D’altronde, questa tipologia di vetture riscosse un certo successo durante l’ultimo decennio del secolo, come simbolo del mezzo per antonomasia dedicato alle famiglie. Spaziose, con tanti posti per ospitare tutti i membri del nucleo familiare, le station wagon divennero in poco tempo le più vendute. E, quindi, anche le più apprezzate dai truffatori.
Nel primo decennio dei 2000, invece, vi fu anche un forte ritorno delle auto di lusso e di grande cilindrata fra le preferenze dei malintenzionati, soprattutto per alimentare il mercato estero illecito dei ricambi. Fino all’apparizione su strada dei SUV, una delle tipologie d’auto tutt’oggi molto amata, divenuti in poco tempo il modello preferito dai ladri.
Oggi l’andamento è decisamente misto, con le utilitarie e le city car in testa, seguite dai SUV e più marginalmente da berline e sportive. Le ragioni alla base dell’azione dei ladri sono anche tecnologiche: puntare su un’utilitaria, magari non recente o dal valore ridotto, significa poter approfittare di veicoli dotati di sistemi di sicurezza minimi o addirittura assenti. D’altronde, l’avvento del GPS e di tutti i servizi collegati ha reso più difficile - ma non impossibile - l’azione dei ladri: avere a disposizione una vettura non monitorabile da remoto fa allora la differenza agli occhi dei malintenzionati.
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