Perché l’autunno è una buona stagione per vendere un’auto usata?

Il momento più propizio per vendere un’auto usata potrebbe essere l’autunno, una delle migliori stagioni per affacciarsi sul mercato dello scambio fra privati. È quanto dimostrano alcune indagini di mercato condotte negli ultimi anni, pronte a confermare come la domanda di veicoli usati registri un’impennata proprio al rientro dalle vacanze estive. Ma quali ragioni spingono una crescita delle compravendite proprio in questo periodo?

Il trend delle auto usate in autunno

Come accennato in apertura, l’autunno potrebbe rappresentare una delle migliori stagioni per vendere o acquistare un’auto usata. È quanto emerge da una ricerca condotta qualche tempo fa da CarVertical, e pubblicata su InfoMotori, pronta a sottolineare come tra la fine dell’estate e l'inizio dell’autunno le richieste si impennino: un +9,1% ad agosto e un +8,9% a settembre.

Ma non è solo questa ricerca a confermare questa tendenza, è sufficiente scorrere i dati ministeriali proprio tra settembre e inizio novembre: da qualche anno a questa parte si registra sempre una crescita, con il culmine registrato proprio nel 2024, dove di tutte le auto vendute, ben il 78.49% è usato.

Fra i periodi migliori per acquistare o vendere auto, l’autunno è secondo solo alla primavera, quando si registrano dati lievemente più alti. Maglia nera all’inverno, invece, con il numero minore di compravendite rispetto a tutti gli altri periodi dell’anno.

Perché in autunno si comprano e vendono molte auto usate

Ma quali sono le ragioni alla base di questa tendenza? Sebbene sia difficile generalizzare i comportamenti di acquirenti e venditori sul mercato dell’usato auto, si possono identificare alcune possibili motivazioni relative alla crescita della domanda di usato nella stagione autunnale.

Il rientro post-vacanze estive

Il rientro dalle vacanze sembra essere una delle ragioni principali alla base di questo trend autunnale. Secondo gli esperti, durante l’estate le auto vengono utilizzare con più frequenza e, soprattutto, per grandi spostamenti. Questo permette ai proprietari di accorgersi di condizioni non più ottimali o, più semplicemente, spinge all’emersione di nuove esigenze, quali ad esempio il desiderio di viaggiare con un miglior comfort. Tra le motivazioni più frequenti, si elencano:

• la volontà di cambiare veicolo per rispondere alle accresciute necessità della famiglia;
• il desiderio di acquistare un’auto più performante;
• la volontà di cambiare tecnologia - ad esempio, dalla benzina all’ibrido - per ridurre i consumi di carburante.

In altre parole, più frequente è l’uso del veicolo di cui già si dispone, maggiore il desiderio di passare a soluzioni più prestanti e tecnologicamente avanzate. Vi è poi un elemento psicologico da non sottovalutare: settembre è vissuto dalla popolazione come il “vero” inizio d’anno, il periodo della ripartenza e delle novità. Non stupisce, di conseguenza, che proprio in autunno si senta un desiderio maggiore di cambiare veicolo.

La preparazione all’inverno

Sia acquirenti che venditori tendono a pensare maggiormente all’universo auto in prossimità delle stagioni più rigide, quali l’inverno. Quando le temperature sono decisamente basse, e le condizioni atmosferiche sempre più difficili, sorge una più che giustificata esigenza di migliorare le proprie prestazioni su strada. Così:

• i venditori in autunno pensano di cambiare mezzo, così da procedere all’acquisto di un nuovo veicolo dalle performance più stabili in condizioni climatiche avverse;
• i possessori di vecchi mezzi, non più adatti al clima invernale, cercando auto usate più recenti.

Un mercato del nuovo più frizzante

Nonostante le vendite di veicoli nuovi siano attualmente in ribasso, storicamente le case automobilistiche approfittano della primavera e dell’autunno per lanciare offerte promozionali, proporre sconti o incentivi all’acquisto.

Ciò determina un maggior interesse da parte degli automobilisti che, spinti all’acquisto del nuovo, vendono le loro auto usate.

Prezzi più accessibili

Infine, non bisogna dimenticare la questione del prezzo. Una maggiore domanda, e conseguentemente una più elevata disponibilità di veicoli, alimenta una nutrita concorrenza anche sul mercato dello scambio dei privati.

Questo, come facile intuire, porta a una maggiore competizione fra i singoli venditori, decisamente più disposti a ridurre il prezzo dei loro veicoli o, ancora, più aperti alla contrattazione.