Truffe sulla compravendita di auto usate: le più recenti
Quando ci si affaccia sul mercato privato della compravendita di auto usate, il rischio di imbattersi in truffe e raggiri è sempre in agguato. La possibilità di imbattersi in malintenzionati è molto elevata, con il rischio di perdere il denaro che si è deciso di investire per l’acquisto di un nuovo veicolo o, addirittura, il mezzo stesso.
A dimostrazione di una tendenza che sembra in assoluta crescita, vi sono alcuni casi eclatanti di cronaca. Comuni acquirenti e venditori che, forse per ingenuità, si sono ritrovati loro malgrado in furti da record. Ed è proprio per questa ragione che, ogni volta che si desidera comprare o vendere un veicolo tra privati, è utile affidarsi a piattaforme come Owny: il servizio che elimina qualsiasi possibilità di truffa nella compravendita e la rende facile, veloce e sicura.
Le truffe auto più eclatanti ai danni dei venditori
Come già anticipato, sono diversi i casi di truffe e raggiri avvenuti sul mercato dell’usato ai danni dei venditori, di entità tale da assurgere agli onori della cronaca. Tra chi ha consegnato il mezzo senza mai ricevere il pagamento o, ancora, chi si è visto consegnare assegni falsi, i casi sono molteplici. Di seguito, i più famosi.
Un assegno falso per una Porsche Cayenne
Uno dei casi più eclatanti di truffa risale al 2019 ed è avvenuto nel riminese. Vittima del raggiro un uomo di 61 anni che, desideroso di vendere la sua Porsche Cayenne, ha pubblicato un annuncio su una delle tante piattaforme online pensate a questo scopo.
Trovato un papabile acquirente, il proprietario dell’auto ha incontrato la controparte, accordandosi poi per il pagamento di 22.000 euro. Per portare a termine la transazione, il malintenzionato acquirente ha consegnato un assegno circolare falso, del tutto indistinguibile dall’originale, e quando il venditore se n’è accorto era ormai troppo tardi: il truffatore era infatti riuscito a fuggire con il mezzo. Fortunatamente, la polizia è stata in grado di intercettare il ladro.
Truffa record: perde 137.000 euro
Un caso molto simile al precedente è avvenuto a San Daniele del Friuli, la scorsa estate: sempre approfittando della truffa dell’assegno circolare falso, un malintenzionato è entrato indebitamente in possesso di una Porsche da 137.000 euro.
Mentre il truffatore è scomparso nel nulla, scoppia la polemica sull’istituto bancario che avrebbe accettato l’assegno: secondo il venditore, la filiale non avrebbe eseguito i dovuti controlli.
Persi 80.000 con la truffa dell’assegno falso
Il ricorso ad assegni circolari falsi rappresenta una delle truffe più diffuse, anche per automobili usate molto costose. È quanto conferma un caso avvenuto a Legnano, dove un venditore è rimasto purtroppo vittima di una truffa dal valore di oltre 80.000 euro. L’uomo aveva deciso di mettere in vendita una fiammante BMW I8: all’annuncio aveva risposto un uomo apparentemente originario della bergamasca, il quale aveva convinto il venditore a firmare il passaggio di proprietà con la consegna di un assegno circolare.
Peccato, però, che al momento di incassare il denaro la banca non ha potuto far altro che attestare la clonazione dell’assegno.
Le BMW sono peraltro molto richieste dai truffatori, tanto che un servizio de Le Iene ha svelato come la gran parte dei mezzi sottratti indebitamente ai legittimi proprietari, sempre con procedure d’acquisto non sicure, finiscano in Bulgaria per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio.
Le tecniche sono sempre le stesse, così come anche più volte evidenziato da Striscia La Notizia: l’assegno falso è una delle modalità più utilizzate, così come altre modalità di pagamento associate a filiali bancarie in realtà inesistenti.
L’assegno falso? C’entra la criminalità organizzata
44.000 euro per acquistare un fuoristrada, il tutto con un assegno falso. C’entra la criminalità organizzata in un caso avvenuto a Rimini, dove un venditore si è visto indebitamente sottrarre il suo mezzo. A scovare l’inganno è stata Striscia La Notizia.
Stando alle ricostruzioni, un gruppo di extracomunitari avrebbe avvicinato un uomo, promettendogli denaro per fingersi un potenziale acquirente del fuoristrada. I malintenzionati avevano prodotto un assegno circolare falso, consegnato poi al venditore: ritirato il mezzo, il gruppo di truffatori si è dato alla macchia. Il programma di Antonio Ricci ha poi rintracciato il prestanome a Novara.
Le truffe più eclatanti ai danni dei compratori
Nemmeno i compratori sono esenti dalle truffe auto: nella maggior parte dei casi, gli acquirenti vengono convinti dai malintenzionati a scegliere metodi di pagamento non sicuri, per poi scomparire una volta incassato il denaro. Ma quali sono i casi più famosi?
Una Fiat 500 pagata con accrediti PostePay
È a dir poco singolare la vicenda che ha coinvolto una giovane di Monta Urano, in provincia di Fermo, truffata nel tentativo di acquistare una Fiat 500 usata. La ventiquattrenne aveva infatti trovato un annuncio relativo all’utilitaria, offerta da un trentunenne al prezzo vantaggioso di 4.000 euro.
Allettata da una simile offerta, la giovane aveva acconsentito a inviare bonifici anticipati e accrediti su carta PostePay prima dell’effettivo passaggio di proprietà, ritrovandosi però in una brutta situazione: il venditore aveva infatti deciso di fuggire con il denaro, senza mai consegnare il veicolo. Grazie all’analisi dei tabulati telefonici e dei versamenti effettuati, le forze dell’ordine sono però state in grado di identificare il malintenzionato.
“Non venire, è una truffa”: cosa è accaduto a una BMW
Avrebbe voluto acquistare una BMW 120 D, al prezzo concorrenziale di 12.500 euro. D’altronde, l’annuncio su un noto portale non sembrava destare troppi dubbi, poiché proveniente da una concessionaria di Osimo. Peccato, però, che la stessa concessionaria non ne sapesse nulla, poiché completamente estranea ai fatti.
A cadere nel tranello un uomo di Senigallia che, dopo aver pagato una caparra di 1.500 euro, ha effettuato un nuovo versamento di 4.500 su richiesta del venditore, per “spese urgenti”. Il risultato? Al momento di andare a ritirare il mezzo, l’uomo ha ricevuto un SMS: “Non venire, è tutta una truffa e ti risparmi il viaggio. Chiama il concessionario, vedrai che è una truffa, ti chiedo scusa se ti ho fregato”.
Un caso simile è avvenuto a Orvieto, dove uno spavaldo truffatore non ha avuto problemi a riferire “vammi pure a denunciare” alla sua malcapitata vittima.
Truffe auto a Milano: spariscono il venditore e la Mercedes
A chi non è mai capitato di cercare un’auto usata sul Marketplace di Facebook, sperando di trovare un’occasione a buon mercato? È proprio tramite gli annunci della piattaforma di Zuckerberg che una famiglia di Milano ha incontrato il suo truffatore.
L’annuncio risultava particolarmente allettante: 6.000 euro per una Mercedes in buone condizioni. Forse per ingenuità, i compratori acconsentono a versare un anticipo di 3.000 euro, con la promessa di versare il restante alla consegna del mezzo. Peccato che, nel frattempo, il truffaldino venditore si sia dato alla macchia, facendo perdere le proprie tracce.
Attera a Malpensa, ma l’auto non c’è
Infine, un caso di truffa ha visto come vittima un ignaro acquirente siciliano, di Ragusa. Accordatosi per una compravendita a distanza con un venditore torinese, dopo aver pagato il veicolo aveva preso un aereo per Malpensa, dove avrebbe dovuto ritirare l’auto.
Atterrato all’aeroporto lombardo, però, del venditore nessuna traccia: fortunatamente i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del malintenzionato, un truffatore di 55 anni.
Ecco perché è importante scegliere piattaforme di tutela dei pagamenti e dell’intera compravendita, come Owny: si azzera il rischio truffe e non si perde né il denaro né il mezzo.
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