Alimentazione auto a GPL o metano: quale scegliere per un veicolo usato
Quale alimentazione auto scegliere tra GPL e metano, in caso si volesse acquistare un veicolo usato? Sono molti gli automobilisti che desiderano orientarsi verso tipologie diverse di vetture rispetto alle classiche benzina e diesel o, ancora, alle più recenti elettriche. E, almeno in linea generale, le soluzioni a GPL o metano possono rappresentare un’alternativa più economica. Vi sono, però, diversi fattori da prendere in considerazione.
Alimentazione a GPL o metano: quale scegliere
Così come già accennato in apertura, in linea generale le vetture alimentate a GPL o metano offrono degli innegabili vantaggi, soprattutto a livello di costi: generalmente, infatti, questi carburanti sono più economici rispetto a benzina e diesel. Ma vi sono anche alcuni svantaggi da prendere in debita considerazione.
I vantaggi e gli svantaggi del GPL
Il GPL ha rappresentato per anni una delle più gettonate alternative alle classiche alimentazioni a benzina e diesel, per via dei suoi costi accessibili. Tuttavia, negli ultimi tempi il gap con i carburanti più canonici si è assottigliato, per via dell’aumento delle tariffe del gas e delle materie prime.
In linea generale, si possono così riassumere i vantaggi di un’auto GPL:
- un rifornimento a costi generalmente più ridotti rispetto ad altri carburanti;
- dei livelli di inquinamento più bassi rispetto a benzina e diesel, tanto che la maggior parte delle città italiane permette alle auto a GPL di entrare nelle aree ZTL;
- la possibilità di circolare durante i blocchi del traffico, perché i veicoli GPL sono generalmente esclusi dai limiti alla circolazione;
- una buona rete di distributori a livello nazionale, con quasi 5.000 sparsi su tutto il territorio italiano;
- delle prestazioni che si mantengono stabili nel tempo, rispetto ad altre motorizzazioni che tendono a deperire più velocemente con l’uso.
Per quanto riguarda gli svantaggi, invece, si possono elencare:
- la necessità di manutenzione costante, con un cambio bombola almeno ogni 10 anni e il controllo praticamente annuale degli ugelli, dell’impianto di distribuzione e della sicurezza generale del veicolo;
- un’autonomia più ridotta per ogni singolo rifornimento, in media da 500 chilometri con un pieno, rispetto ai quasi 700 per la benzina, riferendosi a un’auto di medie dimensioni;
- un consumo al chilometro più elevato, con una media di 7 litri ogni 100 chilometri per il GPL, contro i 5 della benzina;
- l’assenza di self-service, perché il rifornimento deve sempre avvenire in presenza di un operatore;
- la possibilità di sostare in parcheggi sotterranei o autorimesse solo in presenza dell’apposita valvola di sicurezza sul serbatoio, normalmente di serie per tutti i veicoli GPL immatricolati dopo il 2001.
Naturalmente, è necessario prendere in considerazione anche gli eventuali costi di conversione, se si decide di installare un sistema GPL su un veicolo precedentemente a benzina: le tariffe variano dai 1.500 ai 4.000 euro a seconda della tipologia di veicolo.
I vantaggi e gli svantaggi del metano
L’alimentazione a metano è meno diffusa rispetto a quella GPL, tuttavia può sempre contare su prezzi più accessibili rispetto a benzina o diesel. È però leggermente più caro del già citato GPL, eppure bisogna riflettere sui consumi, poiché nel caso del metano potrebbero essere più ridotti.
Di norma, i vantaggi principali del metano sono:
- un rifornimento di norma più conveniente rispetto a benzina e diesel, ma leggermente più alto rispetto al GPL. Bisogna però considerare che, con la crisi recente del mercato del gas, il gap con benzina e diesel si è notevolmente assottigliato;
- delle emissioni di inquinanti decisamente ridotte, più esigue rispetto al GPL, tanto che i veicoli a metano non sono generalmente soggetti a limitazioni nelle gran parte delle aree ZTL o, ancora, in caso del blocco del traffico;
- dei ridotti consumi, decisamente più limitati rispetto al GPL e leggermente migliori rispetto a benzina e diesel, con 1 kg di metano che equivale a 1.7 litri di questi due carburanti;
- una rete di distribuzione abbastanza capillare, con circa 2.000 postazioni sul territorio nazionale, e la possibilità - se lo si desidera - di acquistare metano prodotto solo da fonti rinnovabili, come le biomasse.
Tra gli svantaggi, invece, vanno presi in considerazione:
- una ridotta autonomia per pieno, perché generalmente i serbatoi sono più piccoli rispetto ad altre alimentazioni, con la necessità di rifornimento ogni 300 chilometri;
- un’autonomia influenzata anche dalle condizioni della bombola, perché l’effettiva quantità di metano che si riuscirà a ottenere dipende dalla temperatura ambientale, dalla pressione interna della bombola;
- un rifornimento che può avvenire esclusivamente in presenza di un operatore;
- la necessità di viaggiare con il pieno, ovvero l’impossibilità di rabboccare il serbatoio, poiché le bombole possono essere solo ricaricate nella loro interezza.
In merito ai costi di conversione rispetto ad altri mezzi, la spesa si aggira tra i 1.900 e i 3.500 euro.
GPL e metano: i vantaggi sul bollo
Infine, è utile ricordare che le alimentazioni a GPL o metano possono approfittare di importanti vantaggi in termini di oneri, con ad esempio delle agevolazioni sul pagamento del bollo auto.
Infatti, questi veicoli godono di agevolazioni, che variano però da Regione a Regione:
- da 3 a 5 anni di esenzione sul pagamento del bollo auto dalla data di immatricolazione;
- una riduzione variabile sul bollo per gli anni successivi.
Inoltre, è utile sapere che i veicoli nuovi possono accedere agli incentivi del classico Ecobonus, mentre quelli convertiti alle risorse previste per l’Ecobonus-Retrofit. L’ammontare delle sovvenzioni previste, tuttavia, cambia di anno in anno.
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