Come evitare le truffe nella vendita di un veicolo usato

Come evitare le truffe nella vendita di veicolo usati, quando ci si affaccia sul mercato dello scambio fra privati? Sono sempre più gli ignari venditori che finiscono nelle grinfie di malintenzionati, spesso travestiti da clienti solo falsamente interessati all’acquisto del mezzo. E così, una compravendita che di primo acchito sembrava legittima si trasforma in un vero incubo, con il rischio di perdere sia il proprio mezzo che il proprio denaro. Ma quali precauzioni prendere, per non finire in raggiri?

Sono molti i passi che si possono compiere per rendere più sicura la propria compravendita, a partire dalla scelta di servizi che possano tutelare l’intera transazione dal rischio truffe e raggiri. Come ad esempio Owny, la piattaforma di pagamento sicuro che mette in sicurezza sia il venditore sia il compratore.

Come prepararsi alla vendita di un veicolo

Come anticipato in apertura, il mercato della compravendita fra privati può garantire ottime possibilità, ma bisogna sempre prestare attenzione alla presenza - purtroppo elevata - di truffatori e criminali. Per questo, è utile giocare d’anticipo, preparandosi al possibile arrivo di malintenzionati.

Scegliere la piattaforma di annunci giusta

Innanzitutto, il primo e fondamentale passo è quello di scegliere la piattaforma di annunci giusta. Purtroppo, non tutti i servizi online garantiscono una sufficiente sicurezza e, di norma, più sono generici e aspecifici, maggiore è la presenza di truffatori. Non è un caso, ad esempio, che recenti ricerche abbiano svelato come una buona parte delle truffe auto avvenga sul Marketplace di Facebook.

In generale, il consiglio è quello di affidarsi solo a siti specializzati - come, ad esempio, Autoscout24 - evitando invece le sezioni d’annunci dei social network, i siti di annunci generici o le piattaforme di vendita diretta o di aste online.

Non fornire documenti non necessari

Una volta pubblicato l’annuncio, bisogna prestare particolare attenzione alle richieste dei papabili clienti. Spesso può capitare, infatti, che un acquirente - del tutto malintenzionato - chieda insistentemente fotografie e documenti aggiuntivi sul mezzo, rispetto a quelli già presenti nell’annuncio. In particolare, vi potrebbe essere una certa pressione nel consegnare:

  • copia dei documenti anagrafici del venditore;
  • copia del libretto e di altra documentazione sul mezzo;
  • fotografie e video aggiuntivi sul veicolo.

Di primo acchito, si potrebbe pensare che il cliente desideri queste informazioni per operare una scelta più completa sul proprio acquisto. In realtà, servono per portare a termine la truffa degli annunci clonati: i malintenzionati copiano l’annuncio, forniscono agli interessati i documenti d’identità sottratti al legittimo proprietario e si fanno consegnare denaro, per poi sparire prima della consegna concordata del mezzo, che ovviamente non è nelle loro disponibilità.

Non fidarsi di chi non contratta il prezzo

Quando ci si affaccia sul mercato della compravendita di veicoli fra privati, è molto probabile imbattersi in utenti a dir poco frettolosi, per non dire insistenti. In particolare:

  • il papabile compratore ha fretta di concludere la transazione, adducendo scuse come la necessità di disporre il prima possibile del veicolo;
  • l’acquirente contratta poco il prezzo - o nemmeno ci prova - sempre per la fretta di concludere la compravendita;
  • il compratore è particolarmente desideroso di chiudere la transazione a ridosso con il weekend;
  • il papabile acquirente insiste per la consegna del mezzo prima del passaggio di proprietà, promettendo di corrispondere una cifra maggiore rispetto a quella presente nell’annuncio.

In tutti questi casi, è abbastanza improbabile che il compratore abbia davvero l’urgenza di acquistare il mezzo per ragioni personali. In realtà, vuole semplicemente chiudere il prima possibile l’accordo per:

  • versare quanto concordato con un metodo di pagamento non sicuro;
  • farsi consegnare il mezzo;
  • ritirare il versamento fatto e scomparire.

Così facendo, il venditore non solo perde il veicolo, ma anche il proprio denaro.

Attenzione ai metodi di pagamento

Infine, il maggiore campanello di allarme deriva da papabili acquirenti desiderosi di concludere la transazione con un metodo di pagamento non sicuro. Tra i tanti:

  • contanti;
  • bonifico classico o istantaneo;
  • assegno classico e assegno circolare;
  • ricarica di carta di debito o Postepay.

Tutti questi metodi di pagamento possono essere facilmente aggirati. Il contante può essere falso o proveniente da attività illecite, mentre il bonifico tradizionale può essere ritirato. Il bonifico istantaneo, invece, prevede dei limiti di importo e, in alcuni casi, non può essere utilizzato quando non vi è uno storico di pagamento tra i soggetti coinvolti nella compravendita. Ancora, il bonifico istantaneo è protagonista della truffa della triangolazione. Non c’è invece bisogno di soffermarsi troppo sugli enormi rischi della ricarica di una carta di credito o Postepay. Se l’acquirente insiste per chiudere la transazione con un pagamento non sicuro è perché, con grande probabilità, vorrà rientrare in possesso del denaro versato subito dopo la consegna del mezzo, lasciando così il venditore senza veicolo e senza pagamento.

Meglio allora affidarsi a piattaforme come Owny, che tutelano sia il venditore che il compratore grazie a un sistema sicuro basato su un conto corrente segregato e controlli documentali puntuali, evitando così che il denaro venga perduto.


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