Truffe sulla compravendita di auto usate: gli ultimi aggiornamenti

Il mercato della compravendita di auto usate fra privati può permettere di trovare delle occasioni uniche, tuttavia espone spesso sia gli acquirenti che i venditori a truffe e raggiri. Non passa giorno che i malintenzionati non affinino le loro tecniche criminose, approfittando non solo dell’ingenuità o dell’inesperienza delle loro vittime, ma anche della non completa sicurezza dei principali metodi di pagamento oggi disponibili. E così, oltre alle truffe più note sulle compravendite auto, da qualche tempo a questa parte sono spuntate nuove e sempre più pericolose modalità.

Proprio per questa ragione, quando si decide di acquistare o vendere un mezzo usato fra privati, è necessario giocare d’anticipo. Ad esempio scegliendo Owny, la piattaforma di pagamento sicuro che protegge al 100% sia il compratore che il venditore dall’azione dei truffatori.

Le truffe più recenti sul mercato delle auto usate

Come già accennato in apertura, i truffatori affinano di continuo le loro tecniche, per trovare metodi sempre più efficaci per raggirare le loro vittime. E, negli ultimi tempi, l’azione dei criminali si è concentrata soprattutto sui metodi di pagamento, sfruttando falle nei sistemi di sicurezza, per appropriarsi indebitamente sia del denaro del compratore che del veicolo del venditore. Ma quali sono le truffe più recenti?

Le truffe con bonifico istantaneo

Le truffe con bonifico istantaneo sono sempre più frequenti. Questo metodo di pagamento è infatti considerato, almeno dall’opinione pubblica, come una soluzione sicura per l’acquisto o la vendita di un’auto fra privati. Eppure, per quanto possa essere meno rischioso rispetto ad altri metodi di pagamento, non è esente dall’azione dei truffatori.

Lo dimostrano alcuni casi di cronaca, il primo ai danni di un venditore, intenzionato a vendere una Audi RS3. Il proprietario del veicolo aveva pubblicato un annuncio su diversi siti specializzati, proponendolo a 45.000 euro. Trovato un papabile acquirente, le parti si accordano per la somma di 45.000 euro, con il passaggio di proprietà - di circa 1.500 euro - a carico del venditore. Poiché geograficamente distanti, l’acquirente offre il pagamento di 2.000 euro a titolo di acconto, per fermare l’auto. Acquirente e venditore si accordano quindi per il pagamento della somma rimanente tramite bonifico istantaneo, da eseguirsi poche ore prima del passaggio di proprietà.

Nella data prescelta per il passaggio, acquirente e venditore si incontrano. Al momento di eseguire il bonifico istantaneo, l’acquirente si accorge dell’impossibilità di concludere l'operazione, per un limite massimo di 5.000 euro imposto dalla banca. Propone così di effettuare un bonifico ordinario, con una dichiarazione scritta con la quale si impegna di non ritirare lo stesso bonifico in itinere. Il venditore si fida, viene concluso il passaggio di proprietà e il veicolo viene consegnato all’acquirente. Poco dopo la vendita, però, il compratore si rende irreperibile. Nel frattempo, non solo l’auto è stata radiata per l’esportazione all’estero, ma il bonifico non è mai stato accreditato al venditore.

Un caso simile è avvenuto a Jesi, dove un venditore si è accordato con dei papabili acquirenti per la vendita di un veicolo, pagando 1.500 euro in contanti come acconto e il rimanente tramite bonifico istantaneo. Al momento del passaggio di proprietà, i falsi acquirenti mostrano una falsa distinta di pagamento tramite bonifico istantaneo e il venditore, fidandosi, acconsente a consegnare il veicolo. Dopo poche ore, accortosi del mancato accredito sul conto corrente, il venditore si reca dalle Forze dell’Ordine per denunciare la truffa: fortunatamente, il veicolo è stato ritrovato integro in Romania e riconsegnato al legittimo proprietario.

In ogni caso, nemmeno i compratori sono al riparo dal rischio truffe e raggiri utilizzando il bonifico istantaneo. Ad esempio, se si decide di pagare un acconto o l’intera somma del veicolo prima del passaggio di proprietà, il venditore malintenzionato, a causa dell’irrevocabilità del pagamento, potrebbe scomparire e non consegnare il mezzo.

Le truffe con bonifico tradizionale

Non è di certo un segreto: le truffe con bonifico tradizionale sono fra le più diffuse, all’interno della compravendita di auto usate fra privati. E, proprio per questa ragione, non stupisce che agli onori della cronaca balzino quotidianamente casi di acquirenti e venditori truffati da controparti malintenzionate.

Uno dei casi più eclatanti è avvenuto nel cremasco, dove un uomo di 55 anni ha messo a segno ben 27 colpi, truffando altrettanti venditori, con la stessa tecnica:

  • dopo aver provato i veicoli, il malintenzionato si accordava con gli ignari venditori per il passaggio di proprietà;
  • poco prima del passaggio, effettuava un bonifico ordinario in presenza della controparte, con la promessa che il denaro sarebbe stato accreditato nei giorni successivi;
  • ricevuto il veicolo, procedeva con il ritiro del bonifico per poi rendersi irreperibile.

Purtroppo, le truffe con bonifico ordinario non colpiscono solo i venditori, ma anche gli acquirenti. È sempre la cronaca a dimostrarlo:

  • a Siena, un sacerdote si è accordato con un venditore online per l’acquisto di un pick-up a circa 8.000 euro, da utilizzare in parrocchia. Dopo aver pagato il mezzo tramite bonifico ordinario, nel giorno prescelto per il passaggio di proprietà il sacerdote si è trovato da solo presso l’ufficio di pratiche auto: il venditore si è dato alla macchia, senza mai consegnare il veicolo;
  • caso analogo ad Agrigento, dove un giovane ha pagato 31.000 euro un’Audi Q3 trovata online tramite bonifico ordinario, inviando al truffatore i moduli per il passaggio di proprietà con la promessa di una pronta spedizione della vettura. Auto, tuttavia, che non è mai giunta a destinazione.

Le truffe con assegno classico e circolare

Se c’è una categoria di truffe dura a morire, è quella dei raggiri effettuati tramite assegno classico e circolare. D’altronde, si tratta di una modalità di pagamento che lascia molto spazio d’azione ai malintenzionati, tanto che i casi di cronaca dimostrano come queste truffe siano tutt’oggi estremamente diffuse.

Ad esempio, in provincia di Como una donna si è accordata per la vendita della sua auto usata a 60.000 euro, acconsentendo al pagamento tramite assegno poco prima del passaggio di proprietà. Giunta in banca per incassare il denaro, tuttavia, la triste verità: l’assegno risultava completamente scoperto.

Sul fronte dell’assegno circolare, la cronaca dimostra come le truffe colpiscano sia acquirenti che venditori:

  • in provincia di Prato, due compratori sono stati truffati per 20.000 e 25.000 euro, sfruttando l’assegno circolare. Dopo aver concordato il prezzo di un veicolo con il venditore, alle vittime è stato richiesto di pagare tramite assegno circolare e inoltrare una fotografia dello stesso assegno, come testimonianza del versamento. La promessa, quella di procedere al passaggio di proprietà e all’invio del mezzo, data la testimonianza dell’avvenuto pagamento. In realtà, il venditore usava la foto ricevuta per riprodurre un assegno circolare falso, irriconoscibile dall’originale: si recava così in banca, incassava la somma e si rendeva irreperibile;
  • a San Daniele del Friuli, il proprietario di una Porsche si è accordato per la vendita del mezzo a 138.000 euro. Al momento del passaggio di proprietà, l’uomo ha ricevuto un assegno circolare, corredato della copia dei documenti d’identità dell’acquirente. Peccato, però, che sia l’assegno che gli stessi documenti fossero falsi.

Per evitare di perdere sia il proprio denaro che il mezzo, è sempre indispensabile affidarsi a piattaforme di pagamento sicuro. Come Owny, il servizio che esclude al 100% i truffatori dalle compravendite auto fra privati.


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