Vendere o acquistare un’auto incidentata: cosa fare
Cosa sapere prima di vendere o acquistare un’auto incidentata? Gli incidenti stradali sono molto più frequenti rispetto a quanto si possa pensare e, proprio per questo, può capitare di trovarsi in un tamponamento o in uno scontro mentre si è alla guida del proprio veicolo. Così, quando ci si affaccia sul mercato dello scambio tra privati, può capitare di imbattersi in veicoli che possiedono una precedente storia di sinistri. Ma come comportarsi, sia se si vuole vendere che acquistare un’auto incidentata?
Innanzitutto, bisogna sempre prestare attenzione al rischio di imbattersi in truffe e raggiri, quando si vuole intraprendere una compravendita fra privati. Per questo, è utile avvalersi di piattaforme come Owny, che garantiscono un pagamento al 100% sicuro sia per il compratore che per il venditore.
Gli obblighi di trasparenza sull’auto incidentata
Innanzitutto, prima ancora di valutare se acquistare o vendere un’auto incidentata, è bene conoscere gli obblighi di trasparenza previsti per legge. Nella maggior parte dei casi, è infatti necessario che tra compratore e venditore si instauri una comunicazione il più possibile chiara: in altre parole, la storia di sinistri del veicolo non può essere nascosta.
L’articolo 1490 del Codice Civile, ad esempio, sottolinea la responsabilità del venditore di un bene rispetto ai vizi occulti che quest’ultimo potrebbe presentare, tali da comprometterne l’utilizzo o ridurne il valore. Inoltre, l’articolo 1175 dello stesso Codice Civile impone al venditore di agire sempre secondo buona fede.
Non è però tutto. Una sentenza della Corte di Cassazione, la 24759/2017, ha stabilito che il venditore di un’auto usata non può esimersi dal comunicare all’acquirente eventuali danni pregressi subiti dal veicolo, che ne potrebbero comprometterne il valore. Ancora, secondo alcune interpretazioni della giurisprudenza, sopra ai 1.500 euro di danni la comunicazione diventa un obbligo. È però necessario sottolineare che la legge non prevede limiti minimi o massimi, quindi anche importi inferiori potrebbero aprire contestazioni: il consiglio, quindi, è quello di essere sempre il più trasparenti possibili.
Quando vendere un’auto incidentata
Quando ci si trova a dover gestire un’auto incidentata, è normale chiedersi se valga la pena procedere con la rottamazione o, invece, con la riparazione a scopo di rivendita. Si tratta di un dubbio non certo semplice da dipanare, ma come muoversi in questi casi?
La prima valutazione da fare, come facile intuire, è sull’entità del danno subito. Se si decide di cambiar auto, di conseguenza, è consigliabile:
- in presenza di danni non gravosi, come ammaccature o piccoli interventi di manutenzione, procedere con la riparazione del veicolo a scopo di rivendita. Con una piccola spesa, a volte anche riassorbita dalla propria assicurazione, si potrà ottenere un buon budget da investire nell’acquisto di un nuovo veicolo dalle migliori caratteristiche;
- se i danni sono maggiori, valutare la possibilità di vendere il veicolo a un rottamatore oppure a un’autofficina come veicolo da cui ricavare parti di ricambio, così da ricavare comunque un piccolo guadagno da investire in un nuovo mezzo;
- solo se i danni sono talmente gravi da non permettere di perseguire le due strade precedenti, procedere alla rottamazione definitiva.
Cosa sapere prima di acquistare un’auto incidentata
Acquistare un’auto incidentata è certamente un’opportunità da prendere in considerazione, soprattutto se il veicolo ha subito danni minori, magari già riparati, che non ne compromettono funzionamento e prestazione. Allo stesso tempo, si tratta di una compravendita che non può essere fatta con superficialità, poiché bisogna accertarsi delle effettive condizioni dell’auto.
Come facile intuire, ci si troverà di fronte a due casi:
- l’acquisto di un veicolo incidentato e non sottoposto a riparazioni;
- l’acquisto di un’auto incidentata e già riparata.
Nel primo caso, è necessario valutare attentamente le condizioni del veicolo e, affidandosi a un professionista, valutare quale sia effettivamente il costo per le riparazioni necessarie. È infatti indispensabile effettuare delle considerazioni sul budget, poiché oltre alla somma che verrà investita per il veicolo, bisognerà anche aggiungere la spesa per rimetterlo in sesto. In linea generale, questa operazione è vantaggiosa se:
- il prezzo di vendita è mediamente basso;
- se i danni subiti dal veicolo sono minori, quali quelli alla carrozzeria, e non coinvolgono componenti delicate del veicolo come il motore, il telaio, la trasmissione e molto altro ancora.
Nel secondo caso, quello di un mezzo già riparato, è bene chiedere uno storico del veicolo a partire dalla sua targa, ad esempio rivolgendosi a servizi specializzati come CarVertical. Ottenendo lo storico del veicolo, si potrà infatti valutare l’effettiva trasparenza accordata dal venditore.
Dopodiché, è bene controllare:
- le condizioni della carrozzeria;
- la stabilità e la sicurezza del telaio;
- le prestazioni del motore;
- la risposta degli ammortizzatori;
- la piena funzionalità dei sistemi di sicurezza, l’ABS e molto altro.
Per effettuare questi controlli, è possibile sia richiedere una prova su strada - prestando attenzione a rumori anomali, difficoltà di ripresa, scarsa risposta del volante o dei pedali - che far esaminare il mezzo da personale qualificato.
Se le condizioni del veicolo dovessero essere peggiori rispetto a quanto asserito dal venditore, si potrà di certo aprire una negoziazione sul prezzo. Prezzo che, proprio in virtù della storia di incidenti del veicolo, dovrà comunque essere inferiore alla media di mercato per auto analoghe ma non incidentate.
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